sabato 6 settembre 2014

Venezia, quando il Duce gridava "Me ne frego!": viaggio in un'Italia dimenticata e ridicola


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6 commenti:

  1. Cara Cristiana, quanta verità ce in questo post.
    Le parole vengo rovinate con questi intelligentoni, che credo di sapere tutto, e rovinano la nostra bella lingua.
    Ciao e buon fine settimana cara amica.
    Tomaso

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  2. Ciao Cri!
    Interessante questo post! Non ho, personalmente, problemi ad accettare i prestiti linguistici, ma una cosa non tollero: quando nei temi, gli alunni usano le abbreviazioni come se stessero mandando sms. Il brutto è che non se ne rendono conto!! Vedo un uso forsennato di k, nn, xchè, tt, 1 al posto di "uno"...
    Buon fine settimana!! :)

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  3. E se ascolto Charlie Parker dovrei dire non jazz ma malinconia di San Luigi!

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  4. Senza cadere nel ridicolo si può oerò usare la parola italiana, quando c'è, al posto di quella straniera, cosa che non si fa, spesso per amore di snobbismo. Endorcement, shopper, shopping, non hanno corrispettivi italiani?

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  5. Davvero patetica la nipote!
    La lingua è una cosa viva capace di assorbire il parlato o altre lingue. Non vedo cosa ci sia di male nell'usare parole straniere che magari hanno un suono più gradevole e più immediato di quello della lingua italiana.

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  6. Mi piace la foto! Parodiando Totò direi: Signori si nasce e lei lo nacque :-)
    Buona domenica un abbraccio
    enrico

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