FRA 57 GIORNI 19 LUGLIO 1992, L'ASSASSINIO DI PAOLO BORSELLINO E DELLA SCORTA.
Chi è Stato?
La parola d'ordine è " per non dimenticare",
ma come sarebbe possibile dimentirare una strage simile, unica al mondo in un Paese occidentale?
Ricordiamoli tutti:
. Agostino Pianta, ucciso nel suo ufficio il 17 marzo 1969. Pietro Scaglione ucciso assieme all’agente di scorta Antonio Lorusso il 5 maggio 1971 (la sua morte violenta è stata ricordata nel film “Cadaveri eccellenti” di Francesco Rosi). Francesco Ferlaino ucciso il 3 luglio 1075 mentre rincasava a piedi, senza scorta (il palazzo di Giustizia di Catanzaro porta il suo nome). Francesco Coco assassinato l’8 giugno 1976 assieme ai due agenti della scorta, Giovanni Saponara e Antioco Diana. Il giudice Cesare Terranova, ucciso barbaramente a colpi di mitraglietta il 25 settembre 1979 assieme al suo agente di scorta Lenin Mancuso. Il 23 gennaio e il 6 agosto 1980 sono stati ammazzati Mario Amato e Gaetano Costa. E il 26 gennaio 1983 la stessa sorte è toccata a Giangiacomo Ciaccio Montalto e a Bruno Caccia. (a questa magistrato è intitolato il Tribunale di Torino). Rocco Chinnici, che ideò il pool antimafia nel quale chiamò Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Giuseppe Di Lello, ucciso il 29 luglio 1983 assieme ai due agenti della sua scorta Mario Trapani e Salvatore Bartilotta a seguito dello scoppio di un’auto imbottita di tritolo, che causò la morte anche del portiere dello stabile di via Pipitone dove abitava il magistrato (una strage spettacolare replicata nove anni dopo in via D’Amelio). Alberto Giacomelli, trovato morto dentro la sua auto il 14 settembre 1988. Antonino Gaeta ucciso il 25 settembre 1988 assieme al figlio Stefano. Il giudice ragazzino Rosario Livatino, massacrato da killer mafiosi nella sua auto il 21 settembre 1990. Antonio Scopelliti freddato dalla ‘ndrangheta il 9 agosto 1991. Non vanno dimenticati i magistrati vittime del terrorismo nero e rosso. Antonio Occorsio ucciso da un commando neofascista il 10 luglio 1976, Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione uccisi dalle Br il 14 febbraio e il 10 ottobre 1978. Fedele Calvosa, freddato dal terrorismo nero l’8 novembre 1978, Emilio Alessandrini, freddato nel suo ufficio con quattro colpi di pistola il 24 gennaio 1979. http://ilroma.info/content/magistrati-uccisi-ricordiamoli-tutti
Alle ore 21.15 del 3 settembre 1982, la A112 bianca sulla quale viaggiava il Prefetto, guidata dalla moglie Emanuela Setti Carraro, fu affiancata, in via Isidoro Carini a Palermo, da una BMW, dalla quale partirono alcune raffiche di Kalashnikov AK-47, che uccisero il Prefetto e la moglie[1][22].
Nello stesso momento l'auto con a bordo l'autista e agente di scorta, Domenico Russo, che seguiva la vettura del Prefetto, veniva affiancata da una motocicletta, dalla quale partì un'altra raffica che uccise Russo.
Per i tre omicidi sono stati condannati all'ergastolo come mandanti i vertici di Cosa Nostra: i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci[23].
Nel 2002 sono stati condannati in primo grado, quali esecutori materiali dell'attentato, Vincenzo Galatolo e Antonino Madonia entrambi all'ergastolo,
Si ricordiamoli tutti ma con l'impegno a sbugiardare i mandanti. Loro sono tra noi e certamente non come alieni. Mirka
RispondiEliminaCara Cristiana, quante domande che non avranno mai una risposta!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana cara amica con un forte abbraccio.
Tomaso
Ricordiamoli nel modo migliore possibile: non votiamo i loro mandanti, né a queste europee, né alle prossime elezioni. Quindi, non votiamo alcuno dei partiti attualmente esistenti.
RispondiEliminaOvviamente, "loro" mandanti=mandanti degli assassini (arrrgh, a scrivere di fretta...).
EliminaLogicamente; ma così non ci resta più nemmeno una scelta per le elezioni qui da noi.
RispondiElimina(Risposta a Piff; Blogger mi sta facendo disperare coi suoi stupidi vizi...)
EliminaNon sono Stato io, o forse siamo Stato tutti.
RispondiEliminaMoz-
"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero". (Pier Paolo Pasolini)
RispondiEliminaRicordarLi sempre !
RispondiEliminaUn esercito di morti ammazzati! Scriviamo i loro nomi nei nostri cuori!
RispondiEliminaMi domando se la mafia ha cambiato strategia o se non ci sono più giudici capaci di colpirla al cuore.
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