RICORDI

La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
Gabriel García Márquez, da “Vivere per raccontarla”

Niente, come un trasloco, fa riaffiorare i ricordi. Si buttano cianfrusaglie, ad esempio decine di cravatte con cui mi ero ripromessa di fare un  'patchwork' e ammennicoli vari che non dicono più niente. Ci sono altrettante cose inutili, di cui mai mi disferei, come la porzione di un cavo del Golden Gate , un pezzo del muro di Berlino, la foglia di un 'banjan', il mio albero guida.Amo gli alberi, li osservo , penso che sono la rappresentazione della vita umana, dalle radici al tronco alle fronde più o meno verdi e carnose, ai rami che si seccano e cadono.
Poi ci sono le varie scatole e scatoline , di cui si conosce il contenuto  ma
che ti invitano ad aprirle ancora una volta e che, attraverso gli occhi dei ricordi,  penetrano nella mente, con tutto quello che ne consegue. 
In una scatola ho ritrovato una quarantina di tappi di champagne, datati e firmati, e in varie scatoline, tipo quelle dei gioiellieri, ci sono degli involtini sigillati in carta trasparente, con dei pezzetti di 'cacca' dei miei amati cani ( so che ora mi darete della feticista).
Questo è il primo di una BREVE serie di post, attraverso i quali vorrei farvi partecipi di alcuni ricordi che mi sono balzati incontro in occasione di questo trasloco.
Alla prossima!