giovedì 1 maggio 2014

Altro che FESTA del LAVORO.


                                                                    
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7 commenti:

  1. Confesso che questa leggenda metropolitana della mancanza di lavoro mi ha stufato.La mia compagna di vita è la responsabile delle risorse umane per una società che gestisce una trentina di negozi di vari generi merceologici ma dedicati ai bambini e ha sempre grosse difficolta nel reperire nuove forze lavoro.Quasi tutti questi punti vendita sono presenti nei vari centri commerciali,dove dove le aperture sono continuate nella giornata comprese le domeniche,ma sembra che pochi vogliano lavorare nei festivi,tutti vogliono lavorare poco,non durante le festività e guadagnare molto,altrimenti preferiscono farsi,comodamente, mantenere dai genitori.
    Buon 1°maggio la festa del lavoro e di chi ha voglia di lavorare accontentandosi.

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  2. Chissà perché c'è un sacco di gente che passa subito all'articolo 2!

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  3. Dimenticavo la cosa più importante... Un magnifico scampolo di 1° Maggio Cristiana! :-)

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  4. Quale festa del lavoro? Di sicuro non di quelli che il lavoro non ce l'hanno e neanche di quelli erano a lavorare dentro un negozio/ supermercato ecc. per arricchire quegli stronzi dei loro capi.... sono disgustata!

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  5. Qui la festa l'hanno fatta AL lavoro.
    @Coloratissimo: non è che la gente schifi così tanto il lavoro in un negozio; però NESSUNO è entusiasta di andare a fare turni massacranti, fottersi tutte le domeniche e le festività, farsi corcare di insulti e minacce per uno stipendio che non permette neppure di INIZIARE il mese. Perché poi i negozi delle grandi catene debbano OBBLIGATORIAMENTE stare aperti anche nei giorni festivi è un grosso mistero: la spesa si può fare anche nei giorni precedenti. Se almeno lo stipendio fosse congruo e i turni ben distribuiti, qualcuno potrebbe anche accettare di farsi qualche turno serale o di sabato pomeriggio; ma farsi feste e domeniche per 600 miseri euro al mese non è "accontentarsi", è farsi del male da soli.

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  6. Mi stupisce il primo commento che ignora statistiche ufficiali e si basa su un'esperienza singola che, come tale, non può essere rappresentativa del mondo del lavoro.

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