mercoledì 12 giugno 2013

Prosopagnosia


Cerco di non perdermi i 'thriller'     - genere di film che mi è sempre piaciuto molto e che sta diventando sempre più raro-       non quelli tratti dai libri di Agatha Christie, per intenderci, quelli angosciosi  in cui si seguono le mosse dell'assassino e si fa quasi il tifo per lui.  Recentemente ho visto un film, spacciato per thriller, che si è rivelato assai fiacco, ma che mi ha incuriosita. Trattavasi di una donna, testimone di un delitto, che deve deporre contro l'assassino ma, a causa di un trauma alla testa, piomba in piena Prosopagnosia. Pensavo fosse fantascienza, invece esiste questa patologia che  consiste nell'incapacità di riconoscere un volto.

Osservare un volto noto, magari amato, e non riconoscerlo. È il tragico effetto di una rara malattia denominata prosopagnosia, un disturbo del sistema nervoso centrale che non consente a chi ne è affetto di riconoscere i volti delle persone in maniera corretta.


All'inizio,Donna e Victoria, due sorelle inglesi, ci ridevano su: non riconoscevano mai nessuno e le due sorelline erano note sin da piccole per essere decisamente sbadate. «Non prestano attenzione alle persone»: Non distinguevano il fratellino a scuola, non si riconoscevano tra di loro e tanto meno riconoscevano i vecchi amici che le fermavano per strada, ponendo loro la tanto temuta domanda: «Ti ricordi di me?». Finchè un giorno un medico diagnosticò la loro malattia.
"Sono in grado di riconoscere un particolare della faccia, ma mi sfugge completamente il viso nella sua totalità», spiega Victoria che ammette di avere problemi persino nel riconoscere marito e figli "  Nemmeno lo specchio sfugge alla prosopagnosia, riflettendo un’immagine che né Victoria né Donna sono in grado di identificare (se non chiaramente per deduzione). Ultimo inconveniente: le sorelle raramente escono insieme per evitare di trascorrere il tempo a cercarsi tra la folla. 


La prosopoagnosia, anche chiamata "cecità per i volti", E¨ un deficit nel riconoscimento delle facce. Esso è  frequentemente associato ad altri deficit di riconoscimento (riconoscimento di luoghi, automobili, espressione facciale delle emozioni, ecc.), sebbene talvolta sembra essere ristretto all'identità  facciale.  Le persone con prosopoagnosia hanno spesso difficoltà nel riconoscimento dei membri della famiglia, degli amici stretti, e anche di loro stesse, in uno specchio.

Io non riesco ad immaginare niente del genere  non ci arrivo, non riesco assolutamente ad immedesidarmi in una situazione del genere.
Riesco solo a farmi delle domande, per esempio se questo handicap visivo permetta di innamorarsi affidandosi soltanto  al tatto e alle emozioni che una persona trasmette attraverso la voce e le parole.
Avranno un'idea della bellezza di un viso, di uno sguardo o  di un sorriso ?
Non si riconoscono allo specchio  ma se è uomo si fa la barba e se è donna si trucca e si pettina nel migliore dei modi, quindi sanno che sono loro e vorranno bene a quello sconosciuto/a
A proposito di affetto e d'amore  penso che non abbiano da imparare niente da nessuno perchè il loro mondo mi pare più circoscritto, i legami che hanno più saldi, proprio perchè la loro cerchia emotiva è formata da coloro che, in un certo senso, si sono costruiti loro, ponendo più attenzione a piccoli particolari e a piccoli gesti.












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6 commenti:

  1. Non si riconoscono allo specchio ma se è uomo si fa la barba e se è donna si trucca e si pettina nel migliore dei modi, quindi sanno che sono loro e vorranno bene a quello sconosciuto/a.

    Trovo questo appunto di una umanità e di una dolcezza infinita, inoltre poni quesiti, riguardo questa patologia, assolutamente interessanti e, su tutto una riflessione molto profonda, quando scrivi

    "......i legami che hanno più saldi, proprio perchè la loro cerchia emotiva è formata da coloro che, in un certo senso, si sono costruiti loro, ponendo più attenzione a piccoli particolari e a piccoli gesti"

    Credo che sia una patologia molto invalidante, soprattutto a livello sociale, dove vengono a mancare le sicurezze della famigliarità e del conosciuto.

    Post interessante, su una patologia non troppo conosciuta, che hai saggiamente evidenziato, soprattutto, nei risvolti umani, denotando grande sensibilità ed attenzione.

    Ben fatto :)))))

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    1. Benvenuta, Amaranta e grazie per l'apprezzamento, molto gradito.
      Cri

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  2. Cristia' grazie perchè se non ne parlavi te io non avrei saputo di questa strana malattia.
    Un post veramente interessante.

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  3. Prosopagnosia... ho temuto di esserene affetto a lungo. Gente che ti rimbrotta aspramente perché per strada non li saluti, accusandoti di snobismo pervicace. Poi ho capito di cosa si trattava: astigmatismo.
    Adoro anch'io i giali: Raymond Chandler e Manuel Vasquez Montalban sopra ogni altra cosa. Ma sono un lettore compulsivo anche di Camilleri e Alicia Gimenez Bartlet avendo esaurito il repertorio dei primi due che dubito torneranno in vita solo per scrivere qualcosa per me.

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  4. Una patologia che mi angoscerebbe molto. Casualmente anch'io recentemente ho visto un film (non so se fosse il tuo) in cui la protagonista assiste a un delitto ma non sa riconoscere l'assassino. Come dici tu era fiacco e l'ho abbandonato a un certo punto.

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